Yusra Mardini, se vi chiedete perché i nuotatori odiano il mare…

Se chiedete a cento nuotatori professionisti che cosa ne pensano del mare, almeno 90 vi diranno che lo odiano e che se vanno in spiaggia si guardano bene dal farsi il bagno. Non ho mai capito il perché. Tra gli iscritti alle gare di nuoto dei Giochi di Rio, però, c’è un caso in cui la spiegazione è molto semplice. È quello di Yusra Mardini, diciottenne siriana, una delle atlete della squadra dei rifugiati (forse la cosa migliore di questi Giochi e una delle migliori della storia olimpica).

mardini19 Il mare è speranza per lei, in quell’estate del 2015, quando con la sorella Sarah decide di tentare la traversata del mar Egeo a bordo di un gommone, destinazione isola di Lesbo. A causa della guerra in Siria ha da tempo lasciando Damasco, cercando invano un posto sicuro tra Beirut, Istanbul e infine Smirne. Sono in 20 su quel gommone. Troppi. Così, a pochi chilometri dalla costa greca, il motore va in avaria. Yusra, però, è già una brava nuotatrice. Nel 2012 ha rappresentato la Siria ai Mondiali giovanili. «Ho pensato che, sapendo io nuotare molto bene, sarebbe stato veramente un peccato annegare in mare. Così ho messo a disposizione le mie capacità per salvare altre persone a bordo. In Siria ho insegnato a nuotare a tanta gente. Non avrei potuto accettare di vedere annegare persone, mi sarei sentita troppo in colpa». Lei, la sorella Sarah e l’unica altra persona capace di nuotare si tuffano in acqua e con la sola forza delle braccia riescono a spingere l’imbarcazione fino a riva. Altro che speranza, il mare era morte in quei momenti. «Da quel giorno lo odio».
Da quel giorno, però, la vita di Yusra ha preso veramente un’altra direzione. Una lunga marcia tra 5184Macedonia, Serbia e Ungheria per giungere finalmente in Germania. A Berlino ha trovato il Wasserfreunde Spandau 04, uno dei club sportivi più antichi della città, che ha la sua sede vicino a un campo profughi. Lì hanno creduto nelle sue doti e l’hanno fatta allenare con nella piscina dei Giochi del 1936 insieme alla sorella Sarah, che preferisce le lunghe distanze e che sta conducendo la battaglia burocratica per far arrivare anche i genitori in Germania. La giornata di Yusra è dedicata al nuoto e allo studio. Sveglia alle sette, tre ore di allenamento, lezioni in classe e nel tardo pomeriggio altri esercizi in vasca. Così è arrivata a Rio. Sarà in gara nei 200 stile libero. Odia il mare, ma ama ancora nuotare.

1 thought on “Yusra Mardini, se vi chiedete perché i nuotatori odiano il mare…

  1. Roberto

    Cosi’ “svestita” di copricapi,come si pone il mondo islamico su di lei?Lavoro con tante brave persone musulmane e qualcuno ha un avversione feroce verso le donne,ho sentito cose orrende da uno nel parlare delle sue figlie,non ci volevo credere.

    Reply

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *