Dieci motivi per smettere con lo sport

Da Nico Rosberg a Forrest Gump…

1-“Sono diventato il numero uno” (Nico Rosberg)
Semplice. Voleva solo questo: diventare campione del mondo. L’ha fatto e ha smesso all’apice. Non è l’unico, hanno smesso da campioni del mondo anche, per dire, Casey Stoner nelle moto e Alain Prost sempre nella Formula Uno. Ma entrambi avevano già vinto altri mondiali. A Rosberg ne è bastato uno.

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2-“Non sono più il numero uno” (Bjorn Borg)
Se ne rese conto quando, a Monte Carlo, mise fuori di 20 centimetri un rovescio a due mani in un match pazzo contro un giovane Henri Leconte. Pochi mesi dopo abbandonò il tennis. La macchina si era inceppata. Aveva capito che non sarebbe più stato il numero uno.

3-“Odio il tennis” (André Agassi)
Adesso dice che non lo odia più, forse proprio perché non ha quasi più giocato. Leggendo la sua fortunata autobiografia, abbiamo scoperto che lo odiava anche prima di smettere. Semplicemente, a un certo punto non ce l’ha fatta più. Né lui né la sua schiena.

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4-“Odio il cloro (ma, anche se non lo posso dire, forse mi hanno beccato per doping)” (Ian Thorpe)
Tantissimi nuotatori a un certo punto non ce la fanno più. Smettono e non entrano più in una piscina. Anche i più grandi. Anche Ian Thorpe, che stranamente abbandonò nell’anno in cui avrebbe potuto vincere i Mondiali nella sua Australia. Poi si scoprì che forse fu “consigliato” ad abbandonare, dopo un controllo antidoping. La vicenda non è mai stata chiarita del tutto e forse ciò è sufficiente.

5-“Ho vinto gli US Open” (Flavia Pennetta)
Anche lei ha smesso all’apice. Brava, perché ha saputo cogliere l’occasione di vincere uno slam, e fortunata, perché aveva comunque deciso di smettere al termine di quell’anno. E sincera, perché l’ha ammesso lei per prima.

6-“Non mi arrabbiavo più se stavo in panchina” (Vincenzo Montella)
Non era tipo da stare in panchina. Una volta tirò una bottiglietta a Capello, che ce lo metteva apposta perché poi entrava in campo talmente arrabbiato da fare sempre gol. A un certo punto, però, smise di arrabbiarsi e capì che era il momento di chiudere. Fa l’allenatore, quindi è ancora in panchina.

7-“Ho perso” (Nino Benvenuti)
Fisicamente era preparato alla perfezione, per la rivincita del titolo mondiale dei pesi medi con Monzon. Mentalmente no. Tre round scriteriati e poi, per fortuna, Bruno Amaduzzi gettò la spugna. Non è più salito sul ring.

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8-“Non ho ancora perso” (Rocky Marciano e Floyd Mayweather)
Il primo chiuse la carriera con 49 vittorie (di cui 43 per Ko) su 49 incontri. Aveva battuto tutti i più grandi della sua epoca. Il secondo ha smesso una volta, poi si è accorto che poteva arrivare anche lui a 49 vittorie su 49 incontri. Ci è arrivato e ha smesso sul serio.

9-“Sono malato” (Magic Johnson)
Greg Louganis confessò di avere contratto il virus HIV solo anni dopo essersi ferito dopo aver sbattuto al trampolino durante i Giochi di Seul 1988. Magic lo disse subito, nel 1991. Poi vinse le Olimpiadi col Dream Team, smise e tornò nel 1996 per poche partite. Nel frattempo, la NBA aveva introdotto la regola che imponeva a un giocatore sanguinante di lasciare subito il campo. Entrambi sono ancora vivi.

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10-“Sono un po’ stanchino” (Forrest Gump)
Capita un po’ a tutti…

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