Brenda Martinez, la bambina che aveva troppa energia

Troppa energia. Era il problema di Brenda Martinez, piccola ragazza di origine messicana nata a Rancho Cucamonga, paesino della California che oggi conta circa 150mila abitanti ma che erano molti di meno nei primi anni Novanta. Siamo nel 1993, per la precisione, quando inizia la storia di questa ragazzina nata nel 1987. Per farla sfogare, la madre la iscrive a una scuola di atletica e per poter sostenere le spese si trova un secondo lavoro. Nelle gare a scuola vince sempre, ma al campo d’atletica un po’ meno. Basta allungare la distanza, i 100 metri sono troppo poco per tutta l’energia che Brenda può sprigionare e che non la fa mai stare ferma. Anche senza scarpe, perché prima di potersi permettere anche le scarpe da corsa, ci vuole che anche il padre faccia un secondo lavoro.

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Brenda corre forte. Studia (alla UC Riverside), corre e s’innamora. Di Carlos Handler, atleta anche lui anche se nella fase finale della carriera. Nel momento decisivo però, preso il diploma, non trova realtà pronte ad accoglierla per contiunare a inseguire il suo sogno. Le Olimpiadi. Piange. «Tutti i giorni», ha raccontato al sito wearemitu.com. Stavolta i genitori non possono aiutarla. Ma Carlos, che nel frattempo è diventato suo marito, sì. Anticipa la fine della sua carriera e si mette al lavoro, prima per trovare una casa in affitto e poi per permetterle di continuare ad allenarsi. «Io ero alla fine della carriera. Ma sapevo quello che lei poteva ancora fare». Lo capisce subito Joe Vigil, mitico allenatore di Adam State University che già abbiamo imparato a conoscere. Brenda va sempre più forte, si guadagna la Nazionale e vince il bronzo negli 800 ai campionati del mondo del 2013.

Il sogno delle Olimpiadi è vicino. Per raggiungerlo, tutti sanno cosa c’è da fare. 3a078214-0681-4b1a-b135-b06550c04175Superare i trials. Negli 800, però, Brenda fa un clamoroso salto all’indietro. Nel tempo, più che nello spazio, perché viene spinta e si perde una scarpa, lei che aveva iniziato senza scarpe. Qualificazione mancata, proprio nella sua specialità. Lei però è iscritta anche ai 1500 e stavolta deve solo rimettersi le scarpe, non deve aspettare che i genitori gliele comprino. Non deve aspettare altri quattro anni per le Olimpiadi. Andrà a Rio. Nei 1500.

Ogni anno Brenda Martinez raduna 10 ragazze povere al suo campo di atletica. Le paga il viaggio, i pasti e l’alloggio per un periodo di allenamento. E, grazie a uno sponsor, fa trovare a tutte le scarpe nuove. «Non so dove sarei oggi senza la corsa. Voglio restituire allo sport ciò che mi ha dato». Una volta le hanno chiesto come fa nelle giornate in cui è difficile e pesante allenarsi. «Penso che tanti giovani atleti alzano lo sguardo verso di me».

I trials di Brenda nei 1500

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