Il trail, una scoperta

      2 commenti su Il trail, una scoperta

Sì, d’accordo, tante corse nel parco. E pure qualche sentiero, quando è capitato. Un “trail” vero, però, non l’avevo mai corso. Mi è capitato un paio di settimane fa a Canale Monterano, la cui riserva naturale merita una visita sia per la parte archeologica sia per le infinite possibilità di camminare nella natura. Pensavo fosse un modo diverso di correre, in realtà è proprio un’altra cosa. Una scoperta.

All’inizio sembrava solo un sentiero in salita, poi però si è girato verso quel “sentiero equestre” che avevo fatto il giorno prima camminando in salita. L’avevo percorso chiedendomi come potesse passarci un cavallo… e ora toccava a me farlo in discesa. Sarò costretto a camminare. Sì, poi ho scoperto che in pratica è normale che capiti ogni tanto, sia in salita sia in discesa. Poi ci sono i punti dove puoi spingere un po’ di più, poi c’è magari un fiume da guadare, un albero o una roccia cui appoggiarsi per non perdere l’equilibrio, un segnale da guardare per non perdere l’orientamento.

 

 

Il tempo non esiste

Tutto così, per 13 chilometri, dimenticandosi piano piano di non avere le scarpe adatte e anche di star facendo una gara. Eccola, la scoperta: nel trail non esiste, non può esistere, il concetto del tempo al km. Terreno e pendenze sono troppo varie e allora, essendo ancor più vario il paesaggio, non resta che goderselo. Nel trail vinci quando vivi la natura come una compagna, non come un ostacolo. E’ puro e semplice divertimento. E’ andare da un punto a un altro godendosi tutto quello che c’è nel mezzo.

Ti puoi godere tutto. Le rocce e le radici possono diventare punti d’appoggio, anche per camminare, i solchi possono diventare l’occasione per percorrere un tratto con meno difficoltà, se proprio devi camminare è l’occasione per guardarti intorno e goderti la natura. Quando si allarga il terreno è comunque meglio non farsi prendere dall’entusiasmo, perché non durerà: tornerò un punto più difficile e così è stato, proprio negli ultimi 2 km, prima di salita ripida su sentiero stretto, poi in mezzo alle rovine dell’antica Canale Monterano. Archeo-trail, si può dire.

Mi hanno chiesto se ho sprintato all’arrivo. Non me lo ricordo, credo di non averci neanche pensato. Si sprinta per dare il massimo, ma il massimo forse è regalarsi ogni tanto una corsa del genere. E poi, considerati i dolori dei giorni successivi, forse il massimo l’avevo dato. O forse semplicemente non ero abituato. Non sei mai abituato a una scoperta.

2 thoughts on “Il trail, una scoperta

  1. Roberto

    Ciao Luchino, come stai grande persona? E’ da tempo che non ci sentiamo. ti sei messo nella cantina dei ricordi, dove sfogli le foto e la storia della Roma per noi tifosi che non guardano la messa di Domenica.
    Ti hanno tolto dal giornaliero, dallo Stachan di Ostia . Una delle ultime volte, non al Romanista di Domenica, che ti ho visto, eri col volto un po’ giu’, mi sono chiesto che ha Luca. Savelli poco dopo ha preso il tuo posto al commento, a Liuc Fallik hanno messo vicino Censi e il Rosso, Savelli e’ andato con Cosmelli. Per carità’, e’ un bell’andare, ma se puoi dirlo, ti chiedo se ti e’ dispiaciuto lasciare per questo incarico nella cantina ?
    Giri a braccetto con il grande Cagnucci, Dado e’ il terzo compagnone, siete i Re della polvere e delle ragnatele da cercare nell’archivio. Curioso come sempre, attratto un po’ da tutto, non c’e’ sport che non ti interessi. Nel tempo libero corri come un matto. Sei un grande Luca, sappilo, non e’ cambiata la mia idea, il tempo e il silenzio non hanno cancella la forte stima. Ho sentito che andrai a Parigi, dove trovi l’energia non lo sai nemmeno tu, forse. Un abbraccio sentito. Un tifoso verde come te dovrebbe andare a Boston, sulla collina spaccacuore verremo io e Paesano con la maglia di Larry Bird. Sarebbe bello. Anche Calicchia che si divideva tra Radio e Tv e’ stato messo ai domiciliari, si divertiva col gruppetto. Sono curioso di vedere chi metteranno allo strillone, un annata li’ vale il rigore più’ lungo di Soriano. Sfinimento puro. At salut us dis in rumagnol

    Reply
  2. roberto

    cancellato la forte stima. Perdonami, il mio italiano e’ un po’ cosi’, in più’ e’ scritto piccolissimo, a so zig, sono cieco. Raramente rieleggo prima di spedire il messaggio e sbaglio. Dovrei chiedere a mia moglie, lei sa bene l’italiano. Lo so che mi perdonerai

    Reply

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *